ALLA CERIMONIA DI CONSEGNA DEL PREMIO L’ARTISTA ITALIANA INTERPRETA A SORPRESA IL SUO BRANO “MIO ZIO” DENUNCIA STRUGGENTE E APPASSIONATA ALLA PEDOFILIA E ALL’OMERTÀ NEL CAMPO DELLA VIOLENZA SUI MINORI E SULLE DONNE

Roma, 20 settembre 2010 – Carmen Consoli è da oggi la nuova ‘Ambasciatrice’ dell’Associazione nazionale delle volontarie di Telefono Rosa. Il riconoscimento, consegnato questa mattina nella sede dell’Associazione, a Roma, è stato conferito alla cantautrice italiana per il testo e la struggente interpretazione della sua canzone ‘Mio Zio’ (inserita in ‘Elettra’, l’ultimo cd appena uscito).

Davanti alle volontarie di Telefono Rosa e per rendere omaggio all’Associazione, la Consoli, che è impegnata nella parte finale della sua stagione live, che toccherà presto anche Parigi, ha improvvisato con passione un vero e proprio dibattito – inframmezzato da ironia e battute in siciliano stretto – sulla tema della violenza e della povertà culturale e educativa che la alimenta, impreziosendo l’occasione con un’inaspettata interpretazione dal vivo del brano “Mio Zio”: voce, chitarra senza microfono per una performance molto emozionante, da grande artista.

La cantautrice siciliana è stata eletta Ambasciatrice dall’Onlus “Telefono Rosa” con questa motivazione: “Carmen Consoli ha spesso cantato di tematiche femminili, dosando con rara bravura, delicatezza e ironia tragedie che le donne vivono in tutta la loro drammaticità. Con Mio zio affronta un argomento ancora più delicato, la più terribile delle violenze: l’abuso sessuale commesso da un pedofilo in un ambiguo contesto familiare dove molto spesso queste vergogne avvengono e sono taciute per omertà e vergogna e dove le vittime sono abbandonate ad una terribile solitudine”.

Ricevendo il premio Carmen Consoli, ha invitato a un impegno collettivo per un cambio di mentalità e ha detto fra l’altro: ‘Mio Zio’ è una storia vera e la ragazza che ora ha ventisei anni è ancora segnata da quell’episodio. Quello che lascia l’amaro in bocca è che permanga o torni a essere attuale questa mentalità “cattoborghese” per cui i panni sporchi si lavano in casa. Per non offendere l’onore della famiglia, anche chi sa, tace”.

Citando Peppino Impastato e i giudici caduti nella lotta alla mafia, la Consoli ha invitato a puntare prima di tutto sull’istruzione, ”la cultura ci salverà da questa miseria morale” e ha aggiunto: “Ci dovrà salvare da volgarità gratuite, maschili e femminili, che imperversano in televisione nel nostro Paese”, invitando all’impegno collettivo per riportare una scala di valori, che non siano le veline, il mondo dello spettacolo o il denaro.

”Ognuno ha il suo modo – ha detto – ed io mi sono presa la musica. Con questa canzone pensavo di dire a tutte le donne, a tutte le ragazze di non avere paura e di denunciare. Sappiate che oggi qui con voi mi sento coinvolta ed emozionata”.

Erano presenti, fra gli altri, in qualità di Ambasciatrici premiate gli scorsi anni, Simonetta Matone, capo di gabinetto del Ministero per le Pari Opportunità, l’assessore Mariella Zezza le due vicequestori aggiunte della Polizia di Stato Francesca Monaldi e Tiziana Terribile, il direttore dell’IFO Sant’Andrea di Roma, Francesco Bevere.